sabato 19 novembre 2011

Esempi da seguire

Togliere il potere a banche, banchieri e affini. Si può.
Abbiamo un esempio fantastico che proviene direttamente da una terra gelida ma i cui abitanti si sono dimostrati più infuocati di molti altri. Parliamo dell' Islanda.
Questa nazione, agli inizi del 2006, iniziò a conoscere gli effetti devastanti delle decisioni prese da persone senza scrupoli, che pur di arricchirsi specularono sulla vita dei cittadini. Le maggiori tre banche del paese furono coinvolte in casi d' insolvenza, e quando nel 2008 scoppiò la crisi a livello mondiale la situazione precipitò. C' è da sapere che l' Islanda fino a poco tempo prima era una nazione solida e aveva uno dei redditi pro-capite più alti del mondo. Grazie alle abominevoli manovre di poche persone un' intera nazione era sull' orlo del fallimento. Ovviamente in questi casi il "benemerito" Fondo Monetario Internazionale spinge per far adottare delle misure drastiche alle nazioni in crisi, un po' come succede oggi qui in Italia.
La reazione però fu diversa.
Il popolo islandese non era d' accordo sul pagare debiti non contratti da loro, com' è giusto che sia. Cadde il governo. Fu eletto un nuovo governo che però diede ragione al FMI, creando una manovra "lacrime e sangue".
Colpo di scena!
Il Capo di Stato Ólafur Ragnar Grímsson non ratificò la legge e indisse un referendum. I cittadini avevano il diritto di esprimersi in merito, pagare o no i debiti. Seguirono minacce da parte dei poteri forti, addirittura si pensò ad un embargo che avrebbe fatto diventare l' Islanda la Cuba dei ghiacci. Nonostante ciò il 93% degli islandesi votarono NO al rimborso dei debiti e tanti saluti ai creditori.
Ma non era abbastanza.
Tutti i responsabili del crollo finanziario furono indagati, e chi rimase sull' isola fu arrestato. Molti altri scapparono alle prime avvisaglie di pericolo. Inoltre si decise di redigere una nuova costituzione che non avrebbe permesso più certi giochetti da parte di questi "criminali legalizzati". La nuova costituzione islandese è stata scritta dal popolo, tramite rappresentanti senza vincoli politici eletti dagli islandesi e tramite internet, con i cittadini che partecipavano alla stesura del documento.
Una vera rivoluzione!
Come sta adesso l' Islanda? Benino, si sta riprendendo dal momento terribile, non grazie a manovre di governo in cui solo il popolo paga errori di altri o grazie a salvataggi esteri, cose che ci propinano come necessarie nel nostro paese.
L' Islanda si è riappropriata del proprio futuro e della propria sovranità grazie ai suoi cittadini che non si sono piegati alle subdole leggi della finanza internazionale, ai ricatti del Fondo Monetario Internazionale, della BCE, delle nazioni creditrici non nei loro confronti ma nei confronti di privati cittadini, i banchieri.
Queste storie non si urlano in TV o sui giornali, ma nel nostro piccolo cerchiamo di sussurarle nelle orecchie di quante più persone possiamo.

W l' Islanda!

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